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La Siria delle meraviglie, quella di Damasco, “perla d’Oriente”, di Aleppo con le sue belle chiese e moschee, di Homs, è oggi un mare di macerie.
Ma più delle vestigia antiche, è lo scenario civile che lascia sgomenti. Oltre quattro milioni sono gli sfollati interni e tre milioni i siriani fuggiti e rifugiatisi nei Paesi vicini: Giordania, Libano, Turchia. Il destino più crudele è quello dei cristiani: com’è già accaduto in Iraq, anche in Siria la loro sopravvivenza è a forte rischio.
A Damasco, famiglie residenti e famiglie di sfollati, spesso diverse per fede, censo, etnia, sono accomunate da una povertà diffusa che le rende indistinte. In mezzo ai contendenti in lotta fra loro, vive una moltitudine che soffre e vuole la pace.
Qui in Siria l’ENGIM sta realizzando diversi progetti con le Suore della Carità di Santa Giovanna Antida, presenti nel Paese da moltissimi anni. Nel 2014 la loro scuola è stata distrutta da un bombardamento. Esse non sono fuggite, ma sono state costrette a trasferirsi in un altro quartiere della città, presso il Patriarcato, ritenuto più sicuro.
Gli interventi ENGIM sono rivolti non solo al ripristino della funzionalità dell’attuale scuola, ma anche al sostegno delle famiglie siriane più indigenti (prodotti alimentari, indumenti, gasolio per riscaldamento, illuminazione domestica).
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