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A fare il “miracolo”, un intervento umano tanto semplice quanto fondamentale per la vita della piccola comunità del nord est del Paese: un pozzo per la raccolta delle acque.
Col progetto per il "Miglioramento delle condizioni igienico-sanitarie della popolazione in 3 stati Sub-Sahariani", l’ENGIM ONG, L’organizzazione Non Governativa dei Giuseppini del Murialdo, è riuscita a realizzarne ben sette fra Sierra Leone e Mali. Insieme ai pozzi, i tecnici dell’organizzazione hanno realizzato anche cinque piccoli ponti per facilitare i collegamenti con le vie di comunicazione principali e la commercializzazione dei prodotti alimentari, un magazzino per lo stoccaggio delle mercanzie, e sono stati messi a dimora migliaia di alberi, circa 5 mila acacie contro l’avanzamento del deserto e oltre 2 mila alberi da frutto, specie mango e limoni.
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Iniziati nel dicembre del 2006, i lavori di costruzione dei pozzi si sono conclusi nell’estate dello scorso anno. Oltre 3000 le persone che, in una maniera o nell’altra, beneficeranno delle nuove opere. Con altro intervento collegato a questo progetto, sono, poi, stati avvicinati centinaia di bambini di otto scuole dell’obbligo romane. In questo caso l’obiettivo era di creare un ponte tra i beneficiari del progetto in Africa e le scuole del Comune di Roma, per sperimentare una solidarietà universale e per permettere agli studenti romani di approfondire alcune delle più attuali tematiche di carattere internazionale.
Il progetto "Miglioramento delle condizioni igienico-sanitarie della popolazione in 3 stati Sub-Sahariani" è stato realizzato con il contributo di: