“Smettila di seccarci… non dovresti avere bambini se sei povera!”: sono queste le parole che un medico gridò a María Luz, una giovane di lingua Quechua di Huánuco, in Perù, quando lei chiese cosa stesse accadendo alla sua bambina. María Luz aveva portato sua figlia nata prematura all’ospedale perché venisse curata. Pochi giorni dopo, la bambina morì.
Per sensibilizzare al diritto alla salute delle donne indigene peruviane, Amnesty Internazional e la Bottega del Mondo dell’ENGIM hanno organizzato una conferenza per giovedì 10 aprile (inizio alle 18). L’appuntamento è in Via degli Etruschi 32 (parrocchia dell’Immacolata).
Secondo un rapporto della stessa associazione umanitaria, nel Paese latinoamericano è in atto una vera e propria politica discriminatoria nei confronti dell’etnia indigena, che si concretizza soprattutto nella fornitura dei servizi sanitari per la maternità e l’infanzia, che lascerebbe morire ogni anno centinaia di donne e bambini poveri. All’incontro interverranno: Marisa Giampietro, di Amnesty International Italia, e Viviana Saravia Bonifacio, avvocato e attivista di Amnesty in Perù. Seguirà un aperitivo a sottoscrizione con i prodotti della bottega del commercio equo e solidale.