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In una delle zone più povere del Paese, dove i Giuseppini hanno già realizzato un ospedale che assiste gratuitamente la popolazione indigente, si vuole ora costruire un nuovo asilo per accogliere meglio, ed in maggior numero, i bambini della zona. “Si tratta di demolire una vecchia struttura ormai insufficiente e costruirne una nuova – spiega padre Tullio Locatelli, superiore della Provincia italiana della congregazione dei Giuseppini -. Vorremmo creare una struttura che possa accogliere circa 200 bambini, e migliorare in questa maniera l’accoglienza alle famiglie più bisognose della città, dando un aiuto concreto alle mamme perché possano continuare a lavorare”.
L'asilo “Jardín Madre Pía Margarita” adesso conta 120 bambini dai quattro ai cinque anni di età, divisi in 4 sezioni. Si trova in uno spazio angusto in un angolo della piazza principale. Il nuovo progetto prevede la costruzione di due blocchi di aule, uffici per l’amministrazione, un refettorio, una cucina, la copertura del cortile e svariati giochi infantili.
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Puoi versare il tuo contributo tramite:
- bollettino postale intestato ENGIM - Ente Nazionale Giuseppini del Murialdo CCP n. 30836035;
- oppure attraverso un bonifico bancario sul conto corrente intestato ENGIM - c/o Unicredit banca, Agenzia di Roma Beverino, Via Beverino 6, 00168 Roma – N. CONTO 2667602 ABI 02008 CAB 03332 CIN Q). Causale: Asilo bambini di Archidona – Missione del Napo.
Si ricorda che a partire dall’anno d’imposta 2005 (precisamente dal 17/03/2005), per effetto dell’entrata in vigore del D.L. n. 35 (+ DAI - VERSI), le liberalità in denaro o in natura, erogate da persone fisiche o da soggetti Iva (società, ditta individuale, ecc.), in favore di ONLUS (art. 10 c. 1, 8 e 9) sono deducibili dal reddito complessivo nel limite del 10% e comunque nella misura massima di 70.000 euro annui.
LA MISSIONE GIUSEPPINA DEL NAPO
È un territorio di circa 23.000 Kmq nella zona amazzonica dell’Ecuador, affidato alla congregazione dei Giuseppini dal Dicastero Vaticano per la Evangelizzazione dei popoli nel 1922, dopo un “vuoto” di circa 25 anni da quando ne erano stati espulsi i Gesuiti da un governo contrario, nell’ultima decade dell’800. Ancora una decina d’anni fa sono stati ritrovati un calice e una patena nascosti sotterra dagli indigeni in quegli anni bui. Gli indigeni sono attualmente circa il 63% della popolazione del Napo. Per favorire e promuovere la loro fede, i missionari si servono da quasi quarant’anni della radio “La Voz del Napo”, di un Devocionario scritto nella loro lingua, distribuito in decine di migliaia di copie nelle successive edizioni, e naturalmente con visite frequenti ai numerosi villaggi.
Evangelizzazione e promozione umana si danno la mano, grazie anche alla collaborazione dei numerosi catechisti, delle Suore Dorotee di Vicenza e di altre 5 congregazioni femminili, tra le quali le Murialdine e un monastero della Visitazione.
Oggi la missione dirige oltre cento istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado, tre ospedali, una quindicina di asili infantili, una casa di riposo per anziani. Alla quindicina di missionari giuseppini, italiani ed ecuadoriani, si vanno aggiungendo i sacerdoti della futura diocesi (7 al presente), la maggioranza di essi provenienti dal Seminario minore di Cotundo. Una decina di seminaristi maggiori sono in cammino per formare progressivamente il clero della futura diocesi, quando la Congregazione consegnerà questo territorio all’autorità ecclesiastica rispettiva, continuando la sua attività in alcune realtà apostoliche, analogamente a quanto avviene nelle altre nazioni dove i Giuseppini sono presenti con il carisma del Murialdo. Ma il futuro è nelle mani di Dio. Agli uomini è dato il compito di collaborare con Lui. (Mons. Paolo Mietto, Vicario Apostolico del Napo)
L’OSPEDALE DI ARCHIDONA
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L’ospedale di Archidona è, con quello di El Chaco e di Santa Clara, uno dei tre ospedali presenti nella Missione Giuseppina. Voluto da mons. Maximiliano Spiller, è oggi gestito dalle Missionarie Dorotee, giunte nel 1924 a supportare l'opera dei padri giuseppini. Oltre al Pronto soccorso, ha reparti di Medicina interna, Ginecologia e Ostetricia, Chirurgia generale, Malattie infettive e Ortopedia, e numerosi ambulatori, tra cui quello di Odontoiatria. In questa struttura, che assiste gratuitamente la popolazione indigente, prestano la propria opera volontaria molti specialisti italiani. L'ospedale lavora con grosse difficoltà economiche e le donazioni di materiale tecnico e di denaro sono l'unico sostentamento.
Il personale medico ed infermieristico stabile proviene dalle Università Ecuadoriane ed è retribuito in parte dallo Stato ed in parte dalla Missione Giuseppina.